sabato 7 giugno 2014

10 anni di criminalizzazione delle lotte sociali per l’indipendenza della Nazione Sarda

Foto: Genova, G8 2001
La posizione dell’Assòtziu Zirichiltaggia, rispetto al processo imbastito dallo Stato italiano contro militanti della sinistra indipendentista e dell’antagonismo sardo a distanza di dieci anni dall’operazione Arcadia e dal teorema Piasanu, è che sia solo una farsa politica, l’epilogo di un processo di criminalizzazione delle lotte sociali dei primi anni duemila (tra cui la lotta alle cave, l’opposizione alle politiche neo-liberiste del G8 e il forte  risveglio culturale e politico a difesa della lingua sarda e dei diritti collettivi del nostro popolo) nonché un attacco frontale dello Stato nei confronti dell’indipendentismo sardo.

L’inconsistenza delle accuse e la natura politica del processo, dimostrati da anni di intercettazioni, pedinamenti, carcerazioni preventive e altrettante scarcerazioni e assoluzioni (in particolare la vicenda  dell’indipendentista Bruno Bellomonte, assolto dopo due anni di carcere preventivo per “insussistenza dei reati contestati”) che in questi anni hanno demolito ogni assurda accusa, dimostrano la sconfitta dello Stato sul piano oggettivo. Pensiamo che questo sia sufficiente a considerare del tutto assurdo anche il solo voler sprecare ulteriore denaro pubblico per celebrare quello che a tutti gli effetti si presenta come un processo farsa.

Foto: Occupazione della Cava di Muros (Manifesto 2002)
In quanto all’indipendentismo crediamo si sia persa l’ennesima occasione per tracciare senza esitazione un solco tra la persecuzione e la criminalizzazione delle lotte che riguardano tutti i sardi e uno Stato sempre più prepotente e contrapposto ai bisogni del nostro popolo e ad ogni sua ambizione di libertà e di indipendenza.

Assòtziu Zirichiltaggia 
Tàtari, 07/06/2014