In
opposizione all’intenzione del Comune e in difesa del litorale è nato il comitato
“Giù le mani da Porto Ferro” e tutte le associazioni e le realtà produttive che
operano nell’area hanno fatto sentire la propria voce di dissenso dopo aver intravvisto
in questa scelta dell’amministrazione di Sassari un pericolo concreto. Pericolo
dettato da scelte unilaterali che è giusto mettere in discussione, non soltanto
per salvaguardare l’ambiente da quella che si presenta come una nuova
speculazione a danno del territorio, ma anche per affermare un principio di
autodeterminazione e di sovranità delle nostre comunità, che dovrebbero essere
sempre coinvolte nella gestione delle risorse ambientali. In tal senso è
necessario pretendere un cambio di rotta radicale della politica alla guida del
nostro Comune.
L’amministrazione
sassarese, per l’ennesima volta, nell’approvare il P.U.L., ha agito per conto
terzi, contro gli interessi del territorio, contro gli interessi dei cittadini,
contro gli interessi dei lavoratori e in questo caso di tutte quelle realtà
economiche che operano nella spiaggia di Porto Ferro e che hanno contribuito a
renderla una meta importante senza azioni invasive e nel rispetto delle peculiarità
dell’area naturalistica.
Tutte
queste realtà non sono state coinvolte nelle scelte dell’amministrazione che,
di fronte alle prime proteste e alle prime perplessità, non ha perso l’occasione
per agitare il fantasma del “ricatto occupazionale” come strumento politico in
grado di assicurare la realizzazione dei suoi propositi. Non vi è però nessuna
ragione, neppure economica, per trasformare il volto di Porto Ferro, se non quella
di creare nuove clientele politiche secondo una logica affaristica che pone gli
interessi dei cittadini e del territorio in secondo piano rispetto a quelli
della politica.
L’approvazione
del PUL va ad aggiungersi poi ad altri provvedimenti che in questi ultimi tempi
la giunta Sanna ha voluto approvare, spesso persino con il beneplacito di tutta
l’opposizione. Uno su tutti il piano particolareggiato del centro storico che
di sicuro a breve farà tanto parlare di sé.
Un aspetto,
questo, importante da sottolineare perché ciò a cui stiamo assistendo in questi
giorni all’interno del Comune di Sassari è una vera e propria lotta intestina
al Partito Democratico, di cui a farne le spese sono i sassaresi. Una lotta
fatta di dimissioni di assessori, una lotta di potere che si trascina dietro
una infinita sfilza di polemiche sulla gestione del territorio e del patrimonio
pubblico.
Si può dire
che la tracotanza di Sanna e della sua Giunta abbiano ormai raggiunto limiti
insopportabili, considerato soprattutto la distanza messa tra l’amministrazione
e i cittadini, completamente esclusi, come nel caso di Porto Ferro, dalle
principali decisioni che li riguardano.
La difesa
del P.U.L da parte dell’ex assessore Carbini, a posteriori delle sue
dimissioni, risuona di una debolezza sconcertante, dato che le stesse sono
state accompagnate da una serie di critiche nei confronti della gestione dei
rapporti tra il sindaco Sanna e suoi i cittadini, fatto più volte rilevato
anche dalla stampa locale, cosa che ha contraddistinto evidentemente l’intero
entourage del sindaco. Particolarmente sgradevoli sono risultate le critiche di
esponenti della maggioranza che hanno ironizzato sul fatto che una delle
ragioni della protesta e della mobilitazione contro il Piano sui litorali sia
la presenza dei surfisti a Porto Ferro, dimostrando di non conoscere il
territorio e, allo stesso tempo, mettendo in luce la distanza insormontabile
che esiste tra la loro azione di governo e i cittadini.
Dagli
indipendentisti del F.I.U. arriva l’invito a rendere questa battaglia il più
estesa possibile affinché si faccia una grossa pressione sull’amministrazione
comunale in modo tale da farla desistere dall’intento di portare avanti il
proprio proposito, quello di trasformare Porto Ferro in una anonima provincia
italiana, un non-luogo, somigliante a tanti altri dove è stato imposto un
modello di turismo di massa che mal si concilia con la natura selvaggia e
indomabile dell’area tra Capo dell’Argentiera e Capo Caccia. Il Fronte
Indipendentista Unidu ha quindi dato la propria disponibilità a sostenere le
mobilitazioni contro l’applicazione del P.U.L. attraverso la mobilitazione dei
propri attivisti e la propria azione politica, con l’auspicio che questa
diventi una battaglia di tutti i sassaresi e gli amanti di Porto Ferro.
Sàssari 19/03/2017
Sàssari 19/03/2017