Foto: Genova, G8 2001 |
La posizione dell’Assòtziu
Zirichiltaggia, rispetto al processo imbastito dallo Stato italiano contro
militanti della sinistra indipendentista e dell’antagonismo sardo a distanza di
dieci anni dall’operazione Arcadia e dal teorema Piasanu, è che sia solo una
farsa politica, l’epilogo di un processo di criminalizzazione delle lotte
sociali dei primi anni duemila (tra cui la lotta alle cave, l’opposizione alle
politiche neo-liberiste del G8 e il forte
risveglio culturale e politico a difesa della lingua sarda e dei diritti
collettivi del nostro popolo) nonché un attacco frontale dello Stato nei
confronti dell’indipendentismo sardo.
L’inconsistenza delle accuse e la
natura politica del processo, dimostrati da anni di intercettazioni, pedinamenti,
carcerazioni preventive e altrettante scarcerazioni e assoluzioni (in
particolare la vicenda
dell’indipendentista Bruno Bellomonte, assolto dopo due anni di carcere
preventivo per “insussistenza dei reati contestati”) che in questi anni hanno
demolito ogni assurda accusa, dimostrano la sconfitta dello Stato sul piano
oggettivo. Pensiamo che questo sia sufficiente a considerare del tutto assurdo anche
il solo voler sprecare ulteriore denaro pubblico per celebrare quello che a
tutti gli effetti si presenta come un processo farsa.
Foto: Occupazione della Cava di Muros (Manifesto 2002) |
In quanto all’indipendentismo
crediamo si sia persa l’ennesima occasione per tracciare senza esitazione un
solco tra la persecuzione e la criminalizzazione delle lotte che riguardano
tutti i sardi e uno Stato sempre più prepotente e contrapposto ai bisogni del
nostro popolo e ad ogni sua ambizione di libertà e di indipendenza.
Assòtziu Zirichiltaggia
Tàtari, 07/06/2014