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| Foto: Ghilarza, Assemblea Generale, 8 settembre 2013 | 
Pubblichiamo oggi 15/12/2013 il documento
datato 2 dicembre 2013 riguardante le motivazioni della nostra fuoriuscita dal Fronte
Indipendentista Unidu:
Tra
 i primi sostenitori del percorso di costituzione del Fronte 
Indipendentista Unidu, l’Assòtziu politicu-culturale Zirichiltaggia 
prende oggi atto, in base alle decisioni adottate dall’Assemblea 
Nazionale dei Delegati circa la modalità di scelta del candidato 
governatore e il suo esito predeterminato, che sono sfumati i 
presupposti politici essenziali per i quali i suoi attivisti hanno dato 
la loro adesione:
1. l’apertura di un percorso di collaborazione e di 
convergenza che non si esaurisse all’indomani del voto ma che favorisse 
la nascita di uno spazio di condivisione paritario fra le varie 
componenti indipendentiste in funzione di un processo di unificazione 
del movimento nazionale sardo;
2. la realizzazione di una alternativa elettorale ai partiti 
italiani che richiamasse l’unità degli indipendentisti attorno alle 
lotte e ai valori che li accomunano e li contraddistinguono;
3. il coinvolgimento diretto nell’ambito del dibattito politico e del 
percorso di costruzione del Fronte della base indipendentista in un 
ottica di confronto paritario e democratico;
4. la realizzazione di un progetto elettorale in cui prima si desse spazio ai contenuti e al programma e poi ai candidati.
È per noi evidente come nessuno di questi punti sia stato perseguito fino in fondo:
1. il Fronte Indipendentista Unidu si configura essere sempre 
più un progetto a soli fini elettoralistici poiché non ha fin’ora creato
 i presupposti di trasparenza e collegialità necessari affinché le varie
 componenti indipendentiste (organizzazioni e singoli) possano aderirvi e
 attribuendo nella sostanza all’assemblea nazionale dei delegati le 
funzioni tipiche di una direzione partitica;
2. la scelta di un dirigente nazionale di a Manca pro 
s’indipendentzia come candidato governatore compromette di fatto 
l’intero percorso di costruzione di un Fronte indipendentista unitario, 
creando una evidente sovrapposizione del partito rispetto al progetto 
stesso;
3. l’accentramento di tutto il potere decisionale nelle mani 
dell'assemblea dei delegati ha portato inevitabilmente ad uno 
scollamento con la base e i territori, all’esclusione da gran parte del 
dibattito politico del resto degli aderenti al Fronte, i quali non hanno
 potuto partecipare in maniera attiva alle principali fasi decisionali 
che hanno portato alla scelta del candidato governatore;
4. ad oggi non è stato diffuso tra agli aderenti il programma 
politico attorno al quale sarebbe dovuta avvenire, in maniera 
collegiale, democratica e inclusiva (vista la natura del progetto) la 
scelta del candidato governatore e la composizione delle liste del 
Fronte.
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| Foto: Cagliari, Conferenza Stampa, 5 ottobre 2013 | 
Rimarchiamo come la poca volontà di misurarsi con l’esigenza di 
coinvolgimento della base nelle decisioni da prendere abbia finito per 
incidere profondamente sui rapporti interni al Fronte. A nulla è servito
 il tentativo di mediazione posto in essere con la presentazione di una 
mozione con la quale si chiedeva espressamente di rimettere nelle mani 
dell’assemblea generale, ossia di tutti gli aderenti al Fronte, la 
possibilità di scelta del candidato presidente. A nulla è servito il 
richiamo al senso di responsabilità verso il percorso intrapreso e 
l’invito a individuare il candidato governatore tra chi non ricoprisse 
nessun ruolo di responsabilità all’interno di una qualsiasi 
organizzazione (associazione, movimento o partito politico); tra chi 
avesse tutte le qualità per rappresentare una reale sintesi delle varie 
esperienze e sensibilità indipendentiste, garantendone la coesione e 
pertanto l’avvicinamento al Fronte. 
Prediamo atto del fatto che i tempi non sono ancora maturi per la 
costituzione di un fronte indipendentista capace di rispondere alla 
necessità di inclusione della base nelle fasi decisionali, progetto che 
richiede in primo luogo affidabilità e coerenza soprattutto da chi per 
primo si è fatto interprete del bisogno di dialogo, di confronto e di 
democrazia. Per tutte queste ragioni non possiamo che ritirare la nostra
 adesione al Fronte.
Da parte nostra vanno in ogni caso i più sinceri auguri di buon 
lavoro al candidato del Fronte votato in data 24.11.13, il cui nome sarà
 reso pubblico nei prossimi giorni. L’auspicio è che sappia interpretare
 al meglio il programma politico alle cui linee generali e alla stesura 
di una prima bozza abbiamo dato il nostro contributo in termini di idee e
 proposte e per la realizzazione del quale riconosciamo esserci stato un
 coinvolgimento dei territori.
Il nostro sostengo, anche senza un coinvolgimento diretto, andrà a 
chi con coerenza si muoverà al di la della linea di demarcazione che 
separa l’indipendentismo dall’opportunismo e dalla svendita delle nostre
 lotte, a chi manterrà l’equidistanza dai partiti italiani e dai diretti
 responsabili dello sfacelo politico, economico e sociale in cui versa 
la Nazione Sarda per costruire con coerenza un futuro dignitoso e in 
grado di spezzare le catene della subalternità culturale e politica del 
nostro popolo.
Tissi 02/12/2013
Assòtziu Zirichiltaggia