di Giovanni Fara
Il Fronte
Indipendentista Unidu ha scelto di cominciare la sua campagna elettorale dall’isola
de La Maddalena, di fronte all’Hotel Porto Arsenale, luogo simbolo della
devastazione ambientale perpetrata da decenni ai danni della Sardegna. Abbiamo
deciso di partire da qui per denunciare lo sperpero dei denari dei sardi
attuato da una classe politica che ha dato prova di non volersi minimamente curare
del benessere e degli interessi del territorio. Abbiamo deciso di cominciare dai
problemi che ci riguardano più da vicino: quello dell'occupazione militare,
delle mancate bonifiche, della strafottenza di una classe politica moralmente
indegna e non adeguata a rappresentare gli interessi dei Sardi. La vicinanza al
territorio e il confronto diretto con le persone e i loro problemi sarà ciò che
caratterizzerà tutta campagna elettorale del Fronte Indipendentista.
Quella di ieri è
stata l’occasione per esprimere tutta la nostra indignazione per i termini
dell’accordo siglati tra lo Stato Italiano, la Regione e il Comune de La
Maddalena del 29 ottobre. Consideriamo sconcertante che il governatore
Cappellacci dopo 4 anni di totale disinteresse sul problema delle mancate
bonifiche gridi vittoria per aver siglato un accordo che prevede che la Regione
debba spenda ben 5.400mila euro. È sconcertante vedere come il governatore
Cappellacci usi toni trionfalistici e provi a farsi la campagna elettorale
sulle spalle dei sardi. Abbiamo voluto denunciare il silenzio complice della
Regione in una vicenda di appalti truccati a danno dell’arcipelago maddalenino.
Abbiamo voluto denunciare una volta ancora il rifiuto della Regione di
costituirsi parte civile per le mancate bonifiche del G8. Abbiamo voluto
denunciare il silenzio del governatore Cappellacci per il mancato versamento
nelle casse della Regione dei 31milioni di euro che la Mita Resort del Gruppo
di Emma Marcegaglia avrebbe dovuto versare dopo essersi aggiudicata l’appalto per
la riqualificazione turistica dell’hotel porto arsenale. Riteniamo sconcertante
la totale mancanza di senso di responsabilità della classe politica sarda che,
dopo aver procurato un danno di immagine e un danno economico non solo
all’isola de La Maddalena ma a tutta la Sardegna, ora gioca a scarica barile
mettendo nelle mani dell’amministrazione comunale l’attuazione delle bonifiche
incompiute che dovrebbero essere realizzate in 30 mesi. Sappiamo che non
saranno sufficienti gli undicimilioni di euro che lo stato dovrà spendere a
metà con la Regione Sardegna per portare a termine la bonifica su un area che si
estende per oltre 20mila metri quadri marini e riteniamo a maggior ragione che,
l’accordo siglato, si rivelerà essere l’ennesima beffa ai danni del popolo
sardo.
Il Fronte sarà in
ogni caso vigile e presente, anche dopo le elezioni e per tutto il tempo che
sarà necessario affinché le bonifiche vengano realmente portate a termine.
Chiameremo sempre in causa chi ha attuato e di chi ha reso possibile il
disastro ecologico dell’arcipelago maddalenino. Vigileremo affinché non si
giochi più con il futuro di questo territorio e del suo sviluppo. Non ci siamo
dimenticati delle cinquemila tonnellate di rifiuti speciali tra cui amianto,
idrocarburi, metalli pesanti e perfino materiale radioattivo che sono stati
sparsi in mezza Sardegna, dalla discarica de "s'ispiritu santu" di
Olbia alle migliaia di metri di profondità della miniera di Canaglia nella
Nurra. Non ci siamo dimenticati delle responsabilità della cricca del G8, di
quelle della protezione civile e di Bertolaso. Non ci siamo dimenticati delle
responsabilità della capitaneria di porto di Porto Torres, del sindaco di Porto
Torres e di quello di Sassari nei cui territori e sulle cui strade sono
transitati, nel silenzio di tutti, questo genere di materiali pericolosi e
incompatibili con la vita dell’uomo e dell’ambiente.
Per risolvere questa
politica fallimentare il Fronte ha individuato delle soluzioni che saranno presenti
nel suo programma, tra cui:
1) una legge che
preveda in caso di bonifica di un territorio, il diritto di prelazione per le
imprese specializzate nelle bonifiche con sede legale in Sardegna da almeno tre
anni;
2) il varo di
una legge che renda obbligatorio che la RAS si costituisca parte civile in caso
di disastro ambientale;
3) Obbligo per le ditte che vogliono
installare nuovi impianti industriali impattanti, di versare alla Regione una
cauzione pari la costo dello smantellamento degli impianti stessi e della
bonifica del territorio.
Il Fronte si
batterà affinché questo territorio ricco di bellezze e di risorse naturali
possa essere riqualificato e valorizzato, perché siamo stanchi di sentirci dire
che la Sardegna è una terra povera e che quindi non esiste altro modello di
sviluppo se non quello dato dall’occupazione militare, dalla svendita del
territorio e da modelli economici che nulla hanno a che fare con la naturale
vocazione del nostro habitat. La povertà è solo nella testa di chi fin’ora ci
ha governato, di chi non è stato capace di mettere in piedi un solo valido progetto di sviluppo, di prosperità economica
e di tutela ambientale.
Abbiamo aperto la nostra campagna elettorale a la Maddalena per disegnare un futuro diverso per uno degli angoli più belli e suggestivi della nostra Isola e per l’intera Sardegna. Riparte da qui, riparte dal Fonte Indipendentista Unidu, la lotta per l’emancipazione e l’indipendenza del nostro Paese.
Abbiamo aperto la nostra campagna elettorale a la Maddalena per disegnare un futuro diverso per uno degli angoli più belli e suggestivi della nostra Isola e per l’intera Sardegna. Riparte da qui, riparte dal Fonte Indipendentista Unidu, la lotta per l’emancipazione e l’indipendenza del nostro Paese.