Stamattina su rete 4, all’interno del programma “pianeta mare” abbiamo assistito ad un’interessante servizio sul territorio del sassarese, sorpresi piacevolmente di una tale attenzione, mai rivolta prima sulla città di Sassari dalle reti italiane.
Navigando su internet veniamo a conoscenza del fatto che l’interesse di “pianeta mare” fa parte di un programma di rilancio del territorio della Sardegna e delle sue coste. Il programma è frutto di un accordo tra il comune di Sassari e la multinazionale petrolifera tedesca E.On, nato dalle richieste della giunta Cappellacci per un intervento volto a rilanciare l’immagine del territorio fortemente compromessa dopo l’11 di gennaio, data in cui si erano riversati in mare oltre 55 mila litri di olio combustibile a causa di un grave incidente dovuto all’incuria e alla inadeguata manutenzione delle infrastrutture gestite dalla multinazionale tedesca.
La campagna di rilancio ha un costo per l’E.On di 54.000 euro. Con questa cifra, destinata alla Publitalia ’80 S.p.A. (concessionaria pubblicitaria delle reti Mediaset) si intende finanziare una serie di campagne pubblicitarie per compensare il danno d’immagine arrecato.
In sintesi: l’E.On versa a Publitalia ’80 S.p.A. 54.000 euro, nelle tasche dei sardi ancora niente. Pensano di farci fessi e contenti? Il problema è alla base. È per colpa di multinazionali che inquinano incredibilmente, incidenti a parte, che il litorale del sassarese non gode di buona salute e, di conseguenza, i turisti scarseggiano. Smantellare impianti obsoleti, risarcire adeguatamente il territorio per i danni causati ed effettuare le necessarie bonifiche. Questa si sarebbe un’opera di rilancio concreta.
La Sardegna si promuoverebbe benissimo da sola se non dovesse affannosamente rilanciare la propria immagine, talvolta irrimediabilmente compromessa da mostri altamente inquinanti che agiscono al di fuori di ogni possibile controllo e senso di responsabilità.
Publitalia ‘80 S.p.A. sarà sicuramente felice di creare interessanti campagne pubblicitarie, evitando accuratamente di far vedere le immagini dello scempio ambientale creato dall’E.On e da altre multinazionali e il reale stato di abbandono di tutto il litorale di Platamona, così come il degrado del centro storico di Sassari, abilmente nascosto all’occhio del telespettatore di Rete 4 ma ben visibile ai sassaresi.
Peccato che a tutte le attività commerciali e di servizi che hanno avuto pesanti ripercussioni a causa dell’incidente dell’E.On poco cambi qualche servizio sull’Argentiera e del sassarese più in generale.
Crediamo che ci vogliano interventi reali come ad esempio la chiusura o la sostituzione dei gruppi 1 e 2 che hanno provocato la marea nera di gennaio ed investimenti sulla sicurezza per scongiurare i continui incidenti che si verificano negli impianti E.On come quello che il 20 Luglio ha determinato il ricovero in ospedale di tre operai.
Non abbiamo bisogno di Publitalia ’80 ma di un ambiente vivibile e sano per rilanciare il nostro territorio, non solo costiero, e creare turismo e sviluppo economico compatibile con il nostro ambiente. Occorre una volontà politica forte e non asservita agli interessi economici delle multinazionali che in Sardegna fanno il bello e il cattivo tempo. I sassaresi, come il resto dei sardi, devono prendere in mano le redini del loro destino e divenire protagonisti delle decisioni che riguardano il territorio e il suo sviluppo, liberi da condizionamenti, clientelismi e servilismi vari.
Tàtari 24/07/11
Daniela Piras