venerdì 7 ottobre 2011

Proposta di convocazione dell'Assemblea Generale Indipendentista (AGI)

"Alle Organizzazioni, Associazioni, Gruppi e Individualità Indipendentiste"

La situazione attuale della Sardegna, la crisi in cui versa tutto il sistema economico in primis e l’incapacità della classe politica unionista di difendere gli interessi del nostro Popolo, offrono le condizioni per aprire ad una voce alternativa, rappresentata dagli indipendentisti. Tuttavia la frammentazione del movimento in una galassia di organizzazioni sempre più vasta, formata da partiti, movimenti, associazioni, gruppi e tantissime individualità, non permette di influire sulla vita politica dell’Isola in modo tale da poterne condizionare le scelte e determinarne il futuro.

Il dibattito pubblico che ne scaturisce ha bisogno dunque di creare la necessaria sinergia tra tutti gli indipendentisti, siano essi organizzati o no, per pesare nelle vicende politiche sarde e costruire la vera alternativa agli schieramenti unionisti, un’alternativa capace di farsi interprete delle reali necessità delle nostre comunità e di rispondere in maniera efficace e puntuale a tutte le problematiche che riguardano la nostra terra, avviando così un processo di emancipazione e di liberazione nazionale e sociale in grado di coinvolgere tutta la società sarda e di fornirgli tutti i poteri utili all’esercizio del diritto all’Autodeterminazione Nazionale e quindi alla costituzione di uno Stato Sardo Sovrano.

Pur non entrando nel merito delle proposte recentemente formulate (alle quali è auspicabile se ne aggiungano delle altre) e dei vari richiami all’unità che nel corso dell’ultimo decennio si sono susseguiti senza però mai vedere aperta una vera e propria discussione sui termini e sui contenuti di un percorso di programmazione politica unitaria, è oggi necessario avanzare la richiesta dell’immediata convocazione di una Assemblea Generale degli Indipendentisti (AGI), nell’ambito della quale sia possibile mettere a confronto e in condivisione idee, progetti e strategie da adottare nel medio-breve termine, che se ritenuti utili ed attuabili, possono diventare patrimonio comune di tutti e non solo di questa o quella organizzazione. L’obiettivo è di imprimere una svolta significativa ad un dibattito entrato ormai nel vivo con la presentazione, ad aprile di quest’anno, della proposta di “convergenza nazionale” di aMpI, impostata sulla scrittura della Carta dei diritti della Nazione Sarda e l’avvio di un percorso minimo di condivisione. La successiva e approfondita analisi di Frantziscu Sanna di questi giorni, indica poi un possibile percorso di ricompattazione e strutturale innovazione organizzativa del movimento indipendentista disegnando alcuni possibili scenari e suggerendo che il dibattito sia, fin da subito, allargato a tutte le componenti del movimento indipendentista.

L’assenza di uno spazio di discussione dove incontrarci e confrontarci, nell’ambito del quale dare un nuovo vitale impulso all'indipendentismo, non consente di rendere tutti partecipi e protagonisti di un percorso politico che finora è stato riservato alla considerazione che le sole dirigenze di questo o di quel partito hanno voluto riservargli, escludendo quindi la possibilità di dare vita ad una discussione che coinvolga realmente tutti in modo orizzontale, democratico e plurale.

Da alcuni mesi, la voglia di partecipazione, di pari passo alla continua disgregazione in mille rivoli dell’indipendentismo organizzato, ha dato seguito all’apertura di un ampio dibattito con incontri e discussioni susseguitesi non solo a livello virtuale, in grado di convogliare all’interno di uno spazio politico di confronto, indipendentisti che vivono o provengono da esperienze diverse ma accomunati dalla voglia di dar vita ad un processo inglobante, che dia risposte concrete alle reali problematiche sociali, culturali e politiche della Sardegna nei settori ove le organizzazioni indipendentiste si sono dimostrate fortemente in ritardo e talvolta incomprensibilmente non propense ad elaborare strategie comuni, non riuscendo a mettere da parte gli inutili personalismi, la tendenza negativa all’autoreferenzialità, la sterile e futile contrapposizione e competizione fra loro.

Lo abbiamo visto in occasione della manovra anticrisi italiana, che in un primo momento, con un attacco violento alla nostra identità e alla nostra stessa sopravvivenza, prospettava l’eliminazione dei piccoli comuni sardi al di sotto della soglia dei mille abitanti, e a fronte della quale sono stati diffusi diversi comunicati tendenti tutti alla salvaguardia delle nostre peculiarità comunitarie, ma senza sortire l’effetto della convocazione di una assise indipendentista nella quale studiare un’eventuale strategia di azione comune, capace di andare ben oltre l’elaborazione e la divulgazione di una manciata di comunicati stampa.

L’area di dibattito che sta nascendo attorno e a sostegno dell’idea di convocazione dell’AGI, pertanto chiama indistintamente tutti gli indipendentisti ad aderire a questa iniziativa per dare concretamente avvio ad un percorso partecipato, nell’ambito del quale tutte le componenti abbiano pari dignità e legittimità ad esprimere le proprie idee e avanzare le proprie proposte. Rispondendo fattivamente al bisogno di ricompattazione che resterebbe altrimenti incompiuto.

Oggi più che mai si ritiene giusto richiamare tutti ad un assunzione di responsabilità mirata all’apertura di una nuova fase politica, caratterizzata da una riorganizzazione programmatica e strutturale dell’indipendentismo, che possa garantire un effettivo ricambio generazionale e la formazione di una nuova classe dirigente Sarda. Condizioni senza le quali riteniamo impossibile perseguire una concreta politica di trasformazione della nostra società per avanzare progressivamente in direzione di una sovranità nazionale compiuta e conseguentemente verso la nostra totale Indipendenza Nazionale.

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Quali scenari potrebbero aprirsi attraverso la convocazione dell’AGI:

Si da avvio ad una seria ed effettiva fase di convergenza politica capace di coinvolgere tutti gli attori indipendentisti sia livello locale che nazionale.

- Le organizzazioni politiche (movimenti e partiti) cominciano a porre in condivisione le lotte formulando strategie e programmi unitari. Ciò contribuisce alla costituzione di un nuovo soggetto politico confederale o comunque di una nuova organizzazione che riunisca le attuali formazioni indipendentiste in un unico blocco.

- Un confronto ampio e inclusivo, capace di coinvolgere tutti gli indipendentisti (organizzazioni e non), favorisce la nascita a livello locale di nuove associazioni, gruppi, circoli, comitati e così via, che intessono tra loro una fitta rete di relazioni attuando una metodologia operativa basata sulla capacità di coinvolgimento delle basi indipendentiste nelle lotte politiche sia di rilevanza nazionale che locale. Questo favorisce un sempre più ampio radicamento degli indipendentisti sul territorio attraverso l’attuazione di una politica capace di rispondere alle aspettative e alle problematiche reali vissute dalle nostre comunità.

- Nell’ambito di un confronto politico che mira a far crescere il pluralismo e ad avvicinare nuove persone all’indipendentismo, e nel quale sono coinvolte persone non iscritte ad alcun partito o movimento, nascono nuove organizzazioni capaci di sviluppare una maggiore propensione al dialogo e alla collaborazione e in grado quindi di arginare i contrasti e le sterili contrapposizioni che hanno contraddistinto la politica indipendentista nel corso dell’ultimo decennio.

- Il dibattito assembleare consente la possibilità al movimento indipendentista, nel suo insieme, di riorganizzarsi e attuare una programmazione politica efficace in base all’evolversi delle realtà socio-economiche dell’isola, elaborando quindi proposte politiche nuove e credibili agli occhi del nostro Popolo e garantendo all'indipendentismo un effettivo ricambio generazionale con l’applicazione di modalità d’azione, decisionali ed organizzative moderne, democratiche e inclusive.

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Sottoscrivono:

Giovanni Fara

Giovanni Pili

Davide Corda

Gion Loi

Valter Erriu

Tonino Piras

Fabrizio Sarais

Daniela Piras

Edoardo Cossu

Silvia Priulla

Francesco Zolo

Mario Flore

Stefania Aversano

Gianfranco Cau

Matteo Memoli

Vanja Gregu Farnè

Caterina Madeddu

Francesco Zancudi

Marina Tozzo

Gemma Mattana

Marialuisa Pinna

Raimondo Manca

Marta Pillìu

Elisabetta Pili

Andrea Pili

Martino Orrù

Antonella Corda

Costantino Sanna

Giuseppe Irde

Alessio Niccolai

Alessandro Beccu

Gianmarco Serra

Matheu Cruccu

Valeria Pintus

Federico Giglio Coni

Giacomo Nurchis

Giogio Ladu

Fùlviu Michèli Seòne

Umberto Cau

Luisa Guarnieri

Paulu Leone Biancu

Patrizia Senes

Franco Maritato

Gaetano Felice

Stefano Cannas

Marco Abis

Isabella Tore

Maria Antonietta Manai

Marco Pala

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Associazione Zirichiltaggia

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