lunedì 24 marzo 2014

Tesi programmatica (Deliberazioni 2° assemblea nazionale)

Tesi programmatica 
(Deliberazioni 2° assemblea nazionale)

L’attuale situazione politica
Il movimento indipendentista sta crescendo, le battaglie portate avanti in quest’ultimo decennio hanno fatto emergere nella società sarda una rinnovata voglia di riscatto e di opposizione a un’idea di Sardegna oggetto di sfruttamento energetico e militare, immensa servitù o bacino elettorale ad uso e consumo dei partiti italiani asserviti agli interessi d’oltremare. Tuttavia il movimento indipendentista non è riuscito ad interpretare la voglia di riscatto e di cambiamento popolare, presentandosi alle ultime elezioni agli occhi dei sardi in formazioni fra loro disunite e contrapposte ed evidentemente non capaci di rappresentare un’alternativa credibile al sistema politico centralista. Risulta essere questo il principale limite che l’indipendentismo deve superare. La scarsa volontà di dialogo, i personalismi esasperati e una competizione sterile per l’egemonia hanno infatti fin’ora reso di difficile attuazione qualsiasi percorso unitario ed allontanano entusiasmi e risorse preziose dalle stesse organizzazioni indipendentiste.
Tuttavia il quadro politico che viene fuori dalle scorse elezioni regionali offre uno scenario nel quale sono presenti due formazioni alternative ai partiti unionisti, Sardegna Possibile (con forte trazione indipendentista) e Fronte Indipendentista Unidu che hanno raccolto rispettivamente quasi 76.000 e 8000 voti, a riconferma della presenza in Sardegna di una solida base sulla quale costruire un futuro progetto di governo in grado di scalzare i soggetti centralisti. Tenuto inoltre presente dei tantissimi indipendentisti che non sentendosi rappresentati e considerando andata in fumo l’occasione storica di presentare una lista unitaria, non sono andati a votare e quelli che, la loro preferenza, l’hanno data alla lista Zona Franca o ad uno dei movimenti o partiti che, pur avendo genesi in Sardegna e richiamandosi in qualche modo all’indipendentismo, hanno corso all’interno degli schieramenti italiani o, ancora, alla lista del camaleontico Mauro Pili. 

Un nuovo impulso politico per una strategia unitaria
Superare il limiti dovuti alla frammentazione del movimento indipendentista resta la sola cosa da fare in vista del duro lavoro che ci attende sui territori e della necessità di influire significativamente sul dibattito politico sardo attraverso le nostre tematiche e le nostre lotte. Si avverte chiaramente la necessità in ambito indipendentista di dare vita ad un confronto post-elettorale pubblico e inclusivo, quale nuova fase costituente di un percorso unitario. Per questo crediamo sia necessario avviare oggi e non a pochi mesi dalle prossime consultazioni regionali, un percorso di dialogo che non può che attuarsi se non con la convocazione degli stati generali dell’indipendentismo, ossia di una assemblea generale capace di dare nuovo impulso alla lotta per l’indipendenza rendendo tutti, indipendentisti organizzati o no, protagonisti del processo di riunificazione strategica del movimento nazionale sardo.

Non ci sono più alibi o scuse per sottovalutare l’importanza di un percorso di questo tipo specialmente in virtù di un esito elettorale che ha inesorabilmente fatto emergere i limiti di un frazionismo sterile e controproducente.

Sardigna Indipendèntzia 2.0

Le basi per un Movimento di Unione Nazionale 
Oggi più che mai è necessario riflettere sul percorso compiuto dall’indipendentismo nell’ultimo decennio; un indipendentismo che si è contraddistinto per aver spinto la società sarda a reagire davanti allo sfruttamento indiscriminato del nostro territorio, trasformato in discarica, depredato delle sue risorse e reso povero da politiche economiche di sottosviluppo e di omologazione culturale sempre più pressanti e presenti nel nostro tessuto sociale. Una riflessione che ci porta inevitabilmente a considerare che pochi sono stati i traguardi raggiunti sul piano elettorale nonostante le tematiche indipendentiste abbiano fatto breccia tra molti sardi e soprattutto tra le nuove generazioni, che non considerano più l’indipendentismo un sogno romantico o velleitario ma un progetto politico per cui battersi e attraverso cui creare le condizioni di una vita migliore. Un progetto politico che sia espressione delle aspettative della nostra gente e che sappia disegnare i contorni di un futuro ordinamento istituzionale sulla base del quale si vuole costruire l’indipendenza della Nazione Sarda.

È su queste consapevolezze che dobbiamo avere il coraggio di promuovere nell’ambito di un ampio dibattito pubblico le basi per una nuova fase costituente dell’indipendentismo, che sia capace di dar vita ad un movimento di “unione nazionale”, plurale, democratico e costituito su base federale, in modo tale da consentire alle attuali organizzazioni di mantenere la propria autonomia elaborativa e organizzativa sui territori ma in sintonia con una politica nazionale omogenea e in grado di influire sull’esito di ogni futura consultazione elettorale. Un movimento che sappia raccogliere l’enorme patrimonio politico accumulato in anni di lotta da un mondo indipendentista oggi frammentato in mille rivoli ed evidentemente incapace di incidere compiutamente sulla vita politica dell’Isola. Un movimento che sia capace di assumere una veste propositiva per dare risposte concrete e credibili alle problematiche sociali ed economiche della nostra terra, attraverso il suo radicamento nel tessuto sociale sardo, l’elaborazione politica e la lotta popolare, democratica e non violenta; contribuendo quindi alla costruzione di una vera all’alternativa politica indipendentista ai blocchi unionisti.

Riteniamo che questa sia l’unica prospettiva sulla quale valga la pena lavorare ed è ciò per cui intendiamo adoperarci in futuro.

Non stiamo chiedendo in questa fase di sciogliere le organizzazioni esistenti e di formarne una nuova. Stiamo chiedendo di avviare un dibattito pubblico ampio e inclusivo nel quale dar vita ad un vero e proprio spazio di confronto, di elaborazione e di lotta comune e condiviso.

Sardigna Indipendèntzia 2.0 è lo slogan con il quale abbiamo voluto presentare questa proposta, dando un segnale di avvio di una nuova fase di organizzazione e sviluppo del movimento indipendentista sardo, una fase che sappia coinvolgere compiutamente individui, gruppi, associazioni, circoli, comitati ecc. sulla base della condivisione dei valori e dei principi che da sempre contraddistinguono le nostre lotte.

Una proposta:  
Una lista elettorale per il comune di Sassari 
Tra i terreni di confronto che possono contribuire ad un radicamento dell’indipendentismo sul territorio e che meglio si prestano ad una azione unitaria, vi è quello dei rinnovi delle amministrazioni comunali. L’elezione della nuova giunta elettorale di Sassari, la seconda città della Sardegna,  è fissata per il 25 maggio, in concomitanza con il rinnovo del parlamento europeo.

Riteniamo sia doveroso da parte degli indipendentisti prendere parte a questa consultazione elettorale e ci rendiamo disponibili a sostenere e a partecipare all’elaborazione di una proposta che ponga come imprescindibile ai processi di democratizzazione e di ricomposizione strategica dell’indipendentismo quello di una scelta del candidato sindaco attraverso elezioni primarie, unico mezzo in grado di rendere la base partecipe alla costruzione di una alternativa credibile ai partiti italiani.

Nonostante i tempi ristretti nei quali ci troviamo ad avanzare tale ipotesi di lavoro, siamo persuasi dal ritenere possibile la sua attuazione in virtù del fatto che ad oggi non è stata ancora definita alcuna proposta elettorale da parte di nessuna organizzazione indipendentista e ritenendo più che sufficienti i due mesi che ci separano dal voto per procedere in una scelta condivisa e collegiale del candidato sindaco.  

Conclusioni:
Un possibile percorso 
Il presente documento vuole dare l’impulso per l’apertura di un confronto inedito fra indipendentisti e tracciare in senso compiuto una strada di lavoro per tutti coloro che hanno aderito all’Associazione Zirichiltaggia o che vorrebbero farlo in prospettiva di quanto realizzato nel corso degli anni e di ciò che intendiamo realizzare e proporre in futuro.
In tal senso ci adopereremo per l’attuazione di tre punti:
1) La nascita di uno spazio di dibattito indipendentista;
2) L’avvio di una fase di confronto con le organizzazioni indipendentiste sensibili alle nostre tematiche.
3) La conseguente ridefinizione del ruolo politico-culturale dell’Associazione Zirichiltaggia.

Deliberazione 2° Asssemblea Nazionale
Assòtziu politicu-culturale Zirichiltaggia 
Tàtari, 23/03/2014