giovedì 24 novembre 2011

Bellomonte Libero: Epilogo di un teorema repressivo

L’Associazione Zirichiltaggia, da sempre sostenitrice convinta delle insensate e strumentali accuse rivolte a Bruno Bellomonte, aderisce all’assemblea pubblica prevista per le 10:30 di sabato 26 novembre da A Manca pro s’Indipendentzia, davanti alla stazione ferroviaria di Sassari, dove Bellomonte lavorava prima di essere licenziato da Trenitalia per “assenteismo”.

La vicenda giudiziaria di Bruno Bellomonte è un chiaro segnale della privazione di quei diritti che dovrebbero servire a tutelarci davanti a qualsiasi falsa accusa: i diritti civili e democratici. Diritti platealmente calpestati dalla magistratura italiana che sulla base di ipotesi fantasiose ha tenuto incarcerato Bellomonte per ben 29 mesi, lontano dalla sua terra e dagli affetti, privandolo del diritto di voto e condannandolo alla gogna mediatica attraverso cui lo si dipingeva come un pericoloso terrorista.

Tutto ciò difficilmente può attribuirsi a un errore giudiziario ma molto più verosimilmente a una strategia persecutoria di cui A manca pro s’indipendentzia è stata la vittima designata. Prova ne sarebbe la strana coincidenza, a cui assolutamente non crediamo, con cui a pochi giorni dalla conclusione del processo a Bruno Bellomonte e a distanza di cinque anni dall’apertura delle indagini, sono stati resi noti gli atti della Direzione distrettuale antiterrorismo di Sassari rispetto all’operazione Arcadia che nel 2006 aveva portato in carcere 10 fra militanti e dirigenti di aMpI, e per la quale restano ora indagate 18 persone a cui rivolgiamo la nostra piena solidarietà, considerando questo l’ennesimo ignobile tentativo di screditare e isolare chi da sempre si batte per la libertà e i diritti sociali del Popolo Sardo.

Non si tratta certamente di un attacco rivolto a una unica persona o a una singola organizzazione, ma di una attacco rivolto a tutto il mondo indipendentista, il quale deve sentire la responsabilità di respingere con forza le provocazioni e le falsità imbastite da teoremi repressivi, il cui solo scopo è quello di rallentare il processo di crescita delle forze indipendentiste e stroncare qualsiasi ipotesi di avvicinamento e ricomposizione del movimento nazionale sardo. Pensiamo che la lotta per difendere la libertà di questo spazio politico debba vedere uniti tutti gli indipendentisti e che occorrerebbe discuterne attorno a tavoli e assemblee pubbliche, consapevoli che ciò che oggi ha dovuto patire Bruno Bellomonte, potrebbe domani abbattersi su ciascuno di noi, su ciascuna componente del movimento indipendentista.

Rivolgiamo ancora una volta gli auguri di riconquistata libertà a Bruno Bellomonte e rinnoviamo l’invito a tutti i sardi che si sono sentiti coinvolti in questa vicenda a partecipare sabato a questo appuntamento, perché la battaglia che ora Bruno dovrà affrontare, è una battaglia di dignità e giustizia, è la battaglia di tutti noi.

Tissi 23/11/11

Assòtziu Zirichiltaggia

Foto di Paola Rizzu